
l testo del decreto Rilancio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri Mercoledi 13 Maggio. Di seguito le misure e le novità per lavoratori, famiglie, imprese e gli aiuti a sostegno del reddito.
Il testo ufficiale discusso dal CdM e presentato mercoledì sera in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte contiene diverse misure, novità e bonus a sostegno del reddito, per lavoratori e famiglie e per le imprese: 55 miliardi di euro per l’inizio della ripartenza economica dell’Italia.
L’obiettivo principale del decreto è aumentare la quantità di risorse già stanziata dai precedenti interventi, e risolvere alcuni dei problemi nella trasmissione degli aiuti all’economia che si sono manifestati fin qui (come i problemi della cassa integrazione e quelli dei prestiti alle imprese).
Il testo del decreto Rilancio è molto ampio: 256 articoli per 464 pagine. Parte delle misure previste sono un aggiornamento del Decreto Cura Italia – come il bonus 600 euro per le Partite IVA, cassa integrazione e congedo parentale COVID-19 – altre sono delle vere e proprie novità – come l’abolizione dell’IRAP, il reddito di emergenza, il bonus bici e bonus vacanze, i finanziamenti a fondo perduto e l’ecobonus al 110%, insieme a molte altre descritte di seguito.
Data la vastità delle novità annunciate, Idea Startup ha selezionato le principali 10 novità all’interno del decreto Rilancio:
1. Aiuti a fondo perduto
Una delle voci più considerevoli del decreto è lo
stanziamento di 6 miliardi di euro in aiuti a fondo perduto, destinati
alle piccole e medie imprese con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro
l’anno. Per poter beneficiare degli aiuti, un’impresa deve aver subìto un calo
del fatturato nel mese di aprile di almeno un terzo rispetto all’aprile
dell’anno scorso. A seconda delle sue dimensioni riceverà un aiuto proporzionale
alla perdita. Le imprese con un fatturato fino a 400 mila
euro riceveranno un aiuto a fondo perduto pari al 20% della perdita subita,
quelle con un fatturato inferiore a un milione del 15% e quelle con un
fatturato tra uno e cinque milioni riceveranno il 10% delle loro perdite.
2. Cancellazione e rinvio delle imposte
Il decreto prevede la totale cancellazione della rata di
giugno dell’IRAP per tutte le società e le imprese individuali con un fatturato
fino a 250 milioni di euro. Circa 2 milioni di imprese dovrebbero poter
sfruttare la norma, ottenendo un risparmio fino a 4 miliardi di euro.
Una cancellazione più circoscritta è stata decisa anche per la prima rata
dell’IMU ma soltanto per alberghi e stabilimenti balneari. Sono state anche
posticipate al 16 settembre le scadenze dei versamenti dell’IVA e dei
contributi per le imprese che hanno subìto cali di fatturato, per quelle che
appartengono ai settori più colpiti dalla crisi (come ristorazione, trasporti,
turismo) e per quelle che si trovano nelle cosiddette “zone rosse” stabilite
all’inizio della pandemia.
3. Aiuti alla ricapitalizzazione
Per le imprese con fatturati più elevati, il decreto prevede
la possibilità di richiedere l’aiuto dello Stato per ottenere iniezioni di
capitale, una possibilità già prevista dai pacchetti di aiuti stanziati da paesi
come la Germania. Grazie a questa modalità, lo Stato potrà entrare nel capitale
delle imprese che ne faranno richiesta tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Le imprese che
otterranno questa forma di aiuti non potranno distribuire dividendi ai loro
azionisti.
4. Il reddito di emergenza
Il decreto introduce un nuovo sussidio, il Reddito di
emergenza, destinato ad aiutare quei nuclei familiari non coperti dagli attuali
sussidi, come il Reddito di cittadinanza. Le famiglie che potranno beneficiare
del cosiddetto “Rem” sono stimate in circa un milione. Il sussidio sarà tra i
400 e gli 800 euro ed è destinato a tutti i residenti in Italia con un reddito
ISEE inferiore ai 15 mila euro. Tra i principali beneficiari sembra che ci
saranno gli stranieri regolarmente residenti, che erano in gran parte esclusi
dalle rigide regole del reddito di cittadinanza.
5. Sconti sulle bollette
Il decreto stanzia circa 600 milioni per ridurre la
componente fissa delle bollette (come i costi per la gestione del contatore),
pagate da circa 3,7 milioni di pmi.
6. Cassa integrazione e licenziamenti
Il decreto estende le risorse disponibili e cerca di rendere
più semplici le pratiche per ottenere la Cassa integrazione, il principale
ammortizzatore sociale utilizzato per continuare a pagare gli stipendi dei
lavoratori lasciati a casa o che lavorano a orario ridotto a causa della crisi.
7. Indennità autonomi e atipici
Una grossa parte del decreto è dedicata ad ampliare gli aiuti destinati ai lavoratori autonomi, atipici e precari. Queste categorie riceveranno tra i 500 euro, la cifra destinata ai lavoratori domestici, e i 1.000 euro che spetteranno alle partite IVA che hanno perso almeno il 33 per cento del reddito nel secondo bimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa parte del decreto riguarda numerose categorie differenti e bisognerà attendere il testo definitivo per avere un’idea più chiara di quanto spetterà e a chi.
8. Bonus monopattini e biciclette
elettriche
Una quantità di fondi non ancora del tutto precisata sarà
spesa per favorire la “mobilità alternativa”. Questi fondi saranno usati per garantire bonus
all’acquisto di monopattini elettrici e biciclette con pedalata assistita. Sono
previsti anche stanziamenti per ridurre le tariffe degli abbonamenti al
servizio di trasporto pubblico locale, ma anche in questo caso le modalità e il
risparmio per i cittadini non sono ancora stati chiariti.
9. Congedi parentali
Il decreto proroga la possibilità di richiedere il congedo
parentale fino a 30 giorni per lavoratori dipendenti del settore privato con
figli di età non superiore ai 12 anni. Durante il congedo sarà possibile
ricevere un’indennità pari al 50 per cento dello stipendio. In alternativa sarà
ancora possibile sfruttare il bonus baby sitter da 600 euro. Chi non lo ha
ancora richiesto potrà farne una domanda cumulativa, per un totale di 1.200
euro che potranno essere spesi in centri estivi e altri servizi per l’infanzia.
10. Bonus vacanze
Le famiglie con reddito ISEE non superiore a 40 mila euro
avranno diritto a un bonus fino a 500 euro per effettuare vacanze in Italia. Il
bonus potrà essere usato per pagare soggiorni in alberghi, bed&breakfast e
agriturismi. Non
è ancora chiaro come il bonus sarà erogato.